Secondo molti esoteristi, il numero tredici, da sempre, sarebbe molto
importante sia nei circoli “bianchi” che in quelli “neri”.
Dato che siamo esseri spirituali che compiono un’esperienza nella
materia, e dato che la nostra natura animica è divina – l’anima, in
pratica, è un frammento di Dio, del Tutto, dunque anche noi siamo Dei,
anzi siamo Dio! – questo numero starebbe a indicare l’originale
frammentazione di questo Tutto (almeno per ciò che ci riguarda) in
tredici corpi di essenza animica, nei quali non esisteva nessun maschile
e nessun femminile, né tantomeno una personalità.
Si trattava, in sostanza, di corpi di energia dalla forma umana che
rappresentavano sia il punto di partenza che di arrivo del nostro ciclo
di esperienze nella materia.
Questi corpi di energia, successivamente, si sarebbero frammentati in
esseri maschili, femminili e dalle molteplici personalità: era tutto
previsto, dato che si trattava dell’ennesima esperienza di se stesso –
del Tutto – per poi tornare all’Unità.
I tredici hanno tutti la stessa natura, anche se possederebbero una
diversa frequenza – naturalmente – in risonanza con la Sorgente:
ciascuno di noi, insomma, discenderebbe proprio da uno di questi
capostipiti.
È come se fossero i nostri capitribù spirituali, dai quali proveniamo e a cui facciamo riferimento.
Ciascuno di questi gruppi accoglierebbe dentro di sé un’infinità di
anime, tutte con diverse personalità, lezioni da apprendere ma con la
stessa vibrazione finale.
Il numero Tredici, dunque, è un numero sacro, in quanto rappresenterebbe
il Tutto nella fisicità: esso, in particolare, rappresenterebbe la
comprensione della creazione manifestata chiamata Uomo.
Il Tredici rappresenterebbe anche la comprensione dell’Unità, lì dove
tutte le cose si uniscono per fondersi nell’Uno: gli esempi
dell’importanza del numero Tredici si troverebbero ovunque, come le
dodici colonie col Commonwealth, i dodici apostoli con Jeshua e via
dicendo.
Questo numero viene purtroppo usato anche nei circoli esoterici oscuri:
le famose tredici famiglie di cui si parla tanto (quelle che
governerebbero il mondo da dietro le quinte) ne costituirebbero
l’esempio patente.
Queste famiglie, in sostanza, si sarebbero inserite nei gangli della
politica e dell’economia internazionale (soprattutto quest’ultima) e si
sarebbero già sostituite ai governi nazionali grazie alla
globalizzazione politica ed economica.
È come se i poteri oscuri si fossero voluti organizzare esattamente come
Dio, in modo da creare una contro-struttura di potere che porti loro
tutta l’energia che serve per rimanere qui e dominare.
Queste tredici famiglie, secondo molti “complottisti”, sarebbero anche
ossessionate dalla genetica: la loro prole, infatti, sarebbe decisa a
tavolino ibridando semi e ovuli, al di là della “coppia” magari perfino
conosciuta al grande pubblico.
Lo scrittore David Icke ci ha costruito un’intera carriera su queste
famiglie: egli parla di tutte le casate nobiliari più importanti del
Pianeta (Windsor in testa) ma anche di dinastie finanziarie come i
Rothschild, i Rockefeller e via discorrendo.
Molti autori sostengono anche che, oltre all’ibridazione per mantenere
il codice genetico degli antichi Dei co-creatori dei quali si sentono
rappresentanti, queste tredici famiglie oscure creerebbero anche agenti
infiltrati, ovvero persone-contenitore senza emozioni, coscienza e
consapevolezza (in pratica senza un’essenza animica) col solo fine di
fare da catalizzatore… per abbassare tutta la vibrazione energetica
umana, portandola verso determinate frequenze a loro convenienti.
Il punto nodale è che in questo momento siamo in un periodo di
transizione energetica dalla vecchia vibrazione della paura alla
riemergente vibrazione dell’Amore.
Ecco il perché di tanta “paura” nel mondo, ecco il perché del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale.
Si parla, del resto, di un Salto Quantico che l’umanità dovrebbe
compiere verso una nuova dimensione non accessibile proprio da queste
“forze”.
Le guardie carcerarie di questa dimensione in pratica – le tredici
famiglie con i loro accoliti e leccapiedi – sanno cosa sta succedendo
(la cosa pare accada ciclicamente, serve proprio all’evoluzione delle
anime!) dunque starebbero cercando in tutti i modi di aumentare la paura
e la conseguente frequenza di blocco, in modo tale da impedire a molte
entità incarnate – e non solo – l’uscita da questa prigione
vibrazionale.
Il loro obiettivo resterebbe quello di impedire un risveglio collettivo
di massa, dato che rendersi conto di tutte le finzioni sceniche del
sistema (crisi economica e terrorismo dal nulla in primis, tanto per
capirci) significa non avere più “paure” e creare una contro-frequenza
positiva così forte da abbattere questo blocco.
Dato il mondo da “paura” in cui viviamo – stupido da ogni punto di
vista, se vogliamo dirla tutta! – è davvero così impossibile escludere
tutto questo?
Oggi si parla di queste tredici famiglie – e non solo – come dei
cosiddetti “Illuminati”: ebbene questi individui in realtà sarebbero
esseri oscuri e infelici – altroché se lo sono! – in quanto devono
nutrirsi di oscurità vera e propria (della nostra poca luce che nasce
proprio da questa vibrazione) per riuscire a sopravvivere e continuare a
prosperare in questa dimensione.
Oggi, grazie a queste nuove energie che stanno affluendo dal cosmo,
abbiamo tutti gli strumenti per mettere insieme questo puzzle: sappiamo –
per esempio – dalla fisica quantistica della multidimensionalità della
vita e dell’Universo, siamo a conoscenza dell’infinità di stelle e di
Pianeti e della sicura vita nello spazio, siamo perfino a conoscenza
delle frequenze; ecco perché escludere questo “film” non è più
accettabile.
Credere che tutto questo oggi sia impossibile, infatti – paradossalmente – è l’unica e vera ingenuità.
Nonostante non tutti ce la faranno a fare questo salto dimensionale – è
nella natura delle cose che vada così – molti spiritualisti restano
positivi: sempre più gente, infatti, intuisce queste informazioni non
solo a livello inconscio, ma – soprattutto – in modo chiaro e diretto.
Fonte tratta dal sito .
mercoledì 31 agosto 2016
IL SIGNIFICATO ESOTERICO DEL NUMERO TREDICI
Pubblicato da cristian perdisa a 17:53:00 0 commenti Link a questo post
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lunedì 29 agosto 2016
La deforestazione riduce la capacità di infiltrazione nel suolo dell'acqua

Gli scienziati dell'Università del Missouri hanno scoperto che le operazioni di taglio possono influenzare negativamente la densità del suolo e infiltrazioni d'acqua all'interno delle foreste, in particolare lungo strade forestali e presso le piazzole in cui vengono accatastati i tronchi prima di essere trasportati alle segherie.
“Abbiamo scoperto che lungo queste strade forestali e le aree di stoccaggio dei tronchi, il suolo era più denso e compatto con bassa infiltrazione d'acqua che nelle circostanti aree incontaminate della foresta”, ha detto Stephen Anderson. “Ciò può causare diverse sfide ambientali alle foreste poiché il terreno giù compatto impedisce l'assorbimento dell’acqua piovana, che invece scorrerà via causando erosione.”
Questa erosione può portare via il terriccio fertile da foreste, che entra nei corsi d'acqua e rende difficile la rigenerazione delle foreste dopo il taglio, mentre al tempo stesso si inquinano i corsi d’acqua.
Anderson e Simmons hanno effettuato carotaggi del terreno fino a 40 centimetri di profondità nelle strade forestali, nelle aree di stoccaggio dei tronchi e nelle aree abbattute della foresta nazionale Mark Twain nel Callaway County, in Missouri. Il risultato dello studio è che il suolo da strade forestali e le aree di stoccaggio è più compatto, causando una minore ritenzione idrica rispetto alle altre aree. Lo studio conclude suggerendo un trattamento di queste aree colpite all'interno di foreste registrati.
“Anche se le imprese forestali hanno adottato precauzioni per prevenire altri tipi di impatto ambientale, non hanno tenuto conto degli impatti della densità del suolo sull'infiltrazione dell'acqua”, conclude Anderson. “È importante queste aree di terreno compattato siano identificate e trattate per ridurre la compattazione del suolo e prevenire gli effetti a lungo termine sulla rigenerazione delle foreste. È nell’interesse stesso delle imprese forestali assicurare che il suolo forestale resti sano, infatti un suolo troppo denso può portare s una ridotta crescita degli alberi e quindi a una scarsa produttività”.
Fonte tratta dal sito
Pubblicato da cristian perdisa a 20:18:00 0 commenti Link a questo post
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domenica 28 agosto 2016
La H.A.A.R.P. e l’Italia dei terremoti artificiali


Con gli eventi tellurici di oggi, ritengo sia più che mai attuale questo articolo di Gianni Lannes, pubblicato il 20.05.2012 sul suo Blog “Su la testa”, che ripropongo.
L’ITALIA DEI TERREMOTI ARTIFICIALI
GIANNI LANNES: UN TERREMOTO ARTIFICIALE E DI ORIGINE MILITARE, RICONDUCIBILE AL PROGETTO H.A.A.R.P., SI È VERIFICATO A LARGO DI NAPOLI

IL COMPLOTTISMO
COS’È E QUALI SCOPI HA LA HAARP
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venerdì 26 agosto 2016
Messaggio incredibile di JIM CARREY (Attore di THE MASK) - Da non perdere - Da condividere
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giovedì 25 agosto 2016
L'ex sargente maggiore Robert Dean ci racconta cosa la NASA trovò sulla Luna.
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mercoledì 24 agosto 2016
Dittatura medico-scientifica:Lobotomia e Vaccini divora emozioni - Alex Jones Sub ITA
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martedì 23 agosto 2016
GLI ASPETTI ESOTERICI DI LEONARDO DA VINCI - CARPEORO
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lunedì 22 agosto 2016
I Dodici sintomi del Risveglio della Vostra divinità
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domenica 21 agosto 2016
La storia di Vincenzo malato di sindrome aerotossica

Vincenzo ha moglie e due figli, Alberico e Concettina, e la domenica dopo messa andavano sempre a farsi una grigliata di verdure in estate o a passare la giornata sugli sci in inverno. A Vincenzo piaceva anche campeggiare: una vita passata sempre all’aperto, e proprio questa è stata la sua condanna.
Due anni fa, quando si trovava in Russia di passaggio col suo camion, Vincenzo è stato colto da malore. Ricoverato in una clinica di Kulak, è stato visitato dal professor Smirnov, autorità mondiale nel campo delle malattie indotte.
Insospettito da sintomi quali difficoltà respiratorie, allergia al bario, deficit neuronali e meteorismo incontrollato, il professore non ha esitato a emettere diagnosi di “sindorme aerotossica diffusa e cronicizzata, causata da prolungata inalazione di metalli pesanti”. Il colpevole ha un nome e un cognome: scie chimiche NWO.
Noi del Comitato Chiave Orgonica siamo riusciti ad avere un’intervista telefonica col professor Smirnov. “Purtroppo ricevo sempre più pazienti nello stato del signor Vincenzo – ci spiega – Molti praticano sport all’aria aperta convinti che faccia bene, poi si ammalano e non sanno nemmeno loro come. Vengono qui in Russia perché da loro queste malattie sono classificate come problemi psichiatrici e vengono curati presso manicomi o con psicofarmaci“. Il signor Vincenzo è stato operato applicando due pacemaker di nuova concezione sotto i polmoni, che consentono all’aria di venire purificata dai metalli pesanti prima di entrare in circolo nell’organismo.
Purtroppo questa cura necessita di alti costi, che in Italia non sono rimborsati: il filtro dei pacemaker dev’essere ripulito ogni 30mila respiri, e ogni 900mila sostituito, e non si può fare senza una nuova operazione chirurgica che da noi è a pagamento. Più importante, Vincenzo ha perso il lavoro a causa dell’indebolimento fisico causato dalla sindrome aerotossica, e del divieto di passare più di 2 ore all’aperto. Non riuscendo più a pagare l’affitto, Vincenzo è stato sfrattato e ora è costretto a vivere pericolosamente in macchina assieme alla sua famiglia.
Le poche centinaia di euro che riceve dallo Stato come indennità di mobilità Vincenzo li usa per acquistare rimedi omeopatici per alleviare il dolore. Per lui è anche chiusa la possibilità di chiedere alloggi pubblici, perché in lista prima di lui ci sono almeno centomila immigrati cingalesi a cui lo Stato (legge Boldrini 666/2015) assegna la priorità.
Al signor Vincenzo non resta che chiedere asilo politico in Russia: lì otterrebbe l’invalidità totale permanente per gravi motivi di salute, una casa e cure gratuite. Ma d’altronde questo è quello che accade quando l’Italia nel 2016 ancora non riconosce le scie chimiche come pericolo per l’umanità, quando lascia malati di sindrome aerotossica senza cure, quando mette per primi gli immigrati.
È questo quello che vogliamo dal nostro Paese?
Fonte tratta dal sito .
Pubblicato da cristian perdisa a 20:06:00 0 commenti Link a questo post
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sabato 20 agosto 2016
Shambala La Ruota del Tempo e i Guerrieri dell’Illuminazione
I significati interni e segreti, si riferiscono ad interpretazioni più sottili di ciò che Shambala rappresenta e sono generalmente tramandati oralmente.
Shambala (in Tibetano bde ‘byung) è un termine Sanscrito che significa luogo di pace/tranquillità/felicità. Questo misterioso regno è descritto come una società dove tutti gli abitanti sono illuminati, centralizzati intorno ad una città capitale chiamata Kalapa. Si dice che la guerra e l’ingiustizia vi siano sconosciute e che sia abitato da donne e uomini di straordinaria bellezza, abitanti di magnificenti dimore. Esistono varie opinioni su dove sia localizzata questa società ideale, ma è più frequentemente descritta in qualche remota valle dell’Asia Centrale, a nord del Tibet. Antichi testi dello Zhang Zhung (antico regno e cultura del Tibet occidentale e nord-occidentale precedente al Buddismo Tibetano meglio conosciuta come l’origine del Bon, autoctona religione Himalyana) identificano Shambala con la Valle Sutlej nell’Himachal Pradesh. I Mongoli individuano Shambala in certe valli del Sud della Siberia.
Shambala viene descritta come un fior di loto ad otto petali perché comprende otto regioni, ciascuna circondata da catene montuose. Al centro del cerchio più interno si trova Kalapa, la capitale ed il palazzo del Re, che è fabbricato in oro, diamanti, corallo e gemme preziose. La capitale è circondata da montagne di ghiaccio, che risplende di luce cristallina. La tecnologia di Shambala si suppone straordinariamente avanzata; il palazzo del Re contiene lucernari costruiti con lenti che servono come telescopi di grande potenza utilizzati per studiare la vita extraterrestre, e da centinaia di anni gli abitanti di Shambala utilizzano velivoli ed automobili che li trasportano attraverso un reticolo di tunnel sotterranei.
Sulla via della loro spirituale illuminazione, gli abitanti di Shambala acquisiscono poteri come la chiaroveggenza, la capacità di muoversi a grande velocità, e la capacità di materializzarsi o scomparire a volontà.
Strani incontri ed avvistamenti nell’area dove si suppone si trovi Shambala sembrano fornire una prova della sua esistenza.
Nei primi del ‘900, un articolo di un quotidiano Indiano, lo “Statesman”, citò un Maggiore Britannico che, accampato sull’Himalaya, vide un uomo alto, vestito leggermente e con lunghi capelli. Accorgendosi di essere osservato, l’uomo saltò in basso lungo una parete verticale e scomparve. Con grande stupore del Maggiore, i Tibetani con i quali era accampato non mostrarono alcuna sorpresa nel sentire la sua storia; essi gli spiegarono tranquillamente che aveva visto uno degli uomini delle nevi che sorvegliano la terra sacra. Un racconto più dettagliato di questi “uomini delle nevi” fu fornito da Alexandra David-Neel, un’esploratrice che trascorse 14 anni in Tibet. Mentre viaggiava in Himalaya ella vide un uomo muoversi ad una velocità straordinaria e lo descrisse come segue: “Potei chiaramente vedere il suo volto calmo ed impassibile ed i grandi occhi con lo sguardo fisso su qualche invisibile e distante oggetto situato da qualche parte nello spazio. L’uomo non correva. Sembrava sollevato dal terreno, procedendo a balzi. Sembrava essere dotato dell’elasticità di una palla, e rimbalzava ogni volta che i suoi piedi toccavano il terreno. I suoi passi avevano la regolarità di un pendolo”.
Nell’Altai Himalayana, in una valle tra la Mongolia ed il Tibet, una squadra di Norvegesi e sherpa avevano appena completato la costruzione di un tempio dedicato a Shambala. Queste le parole dal diario di Roerich: “Il cinque Agosto – qualcosa di straordinario! Ci trovavamo nel nostro campo nel distretto di Kukunor non lontano dalla catena montuosa di Humboldt. Nella mattinata, circa alle nove e mezza, alcuni dei nostri portatori notarono una straordinaria grande aquila nera volare sopra di noi. Sette di noi iniziarono ad osservare questo insolito uccello. In quello stesso momento un altro dei nostri portatori fece notare, “C’è qualcosa più lontano sopra l’uccello”. E gridò di stupore. Noi tutti vedemmo, in direzione da nord a sud, qualcosa di grande e splendente riflettente il sole, come un enorme ovale che si muoveva a grande velocità. Passando sopra il nostro campo la cosa cambiò la sua direzione da sud a sud-ovest. E vedemmo come scomparve nel cielo blu intenso. Avemmo anche il tempo per prendere i nostri binocoli e vedere molto distintamente una forma ovale con la superficie splendente, ed un lato reso brillante dal riflesso della luce del sole."
Secondo un Lama, l’ovale risplendente era una “forma radiante di Materia” di Shambala. Si trattava, disse, di una forza di protezione che era sempre vicino ma non sempre poteva essere percepita. Il Buddismo Tibetano considera la materia “uno sviluppo del pensiero, energia mentale cristallizzata”.
Durante il diciannovesimo secolo Helena Petrovna Blavatsky, fondatrice della Società Teosofica, fece allusione al mito di Shambala, dando ad esso diffusione tra gli occidentali entusiasti dell’Occulto. Madame Blavatsky, che dichiarava di essere in contatto con una Grande Loggia Bianca di Adepti Himalayani, menziona Shambala in diversi momenti senza dare ad essa un’enfasi particolare. Per lei Shambala, come il Quartier Generale della Grande Loggia Bianca, è un luogo fisico sulla nostra terra, sebbene possa essere raggiunta solo da degni aspiranti.
Più tardi, altri scrittori esoterici come Alice Bailey, fondatrice della Scuola Arcana, e Nicholas ed Helena Roerich con il loro Agni Yoga, enfatizzarono ulteriormente il mito, elaborando il concetto di una terra nascosta abitata da una mistica fratellanza segreta i cui membri operano per il bene dell’umanità. La Bailey la interpretò come un genere di realtà extradimensionale o spirituale. I Roerich descrissero la sua esistenza sia come spirituale che fisica.
I miti di Shambala furono parte dell’ispirazione per il racconto di Shangri-La narrato nel popolare libro Lost Horizon, scritto nel 1933 da James Hilton, e così per molti Shambala divenne impropriamente sinonimo di Shangri-La.
Con gli anni ’60, vari scrittori dell’occulto hanno cercato di spiegare la follia del Nazismo suggerendo che Hitler si imbatté nelle malevoli forze di Shambala quando inviò una spedizione dell’organizzazione di ricerca sulla “eredità ancestrale”, l’Ahnenerbe, per misurare i crani Tibetani come parte delle giustificazioni per la sua “razza superiore”. Si crede che anche Stalin organizzò una spedizione per trovare Shambala. Speculazioni collegate alla “terra nascosta”, relative al regno sotterraneo di Agartha condussero alcuni occultisti del ventesimo secolo a vedere Shambala come la sorgente di una manipolazione negativa da parte di una cospirazione malvagia o amorale, ciò nonostante l’attuale tema predominante è quello della natura di luce e di speranza, come messo in evidenza dalle rispettive opere di James Redfield e di Chogyam Trungpa.
In seguito, un maestro tantrico indiano del X° secolo di nome Chilupa, che qualcuno identifica con Tilopa, riuscì, grazie ai suoi poteri mistici, a raggiungere Shambala dove apprese il Tantra di Kalachakra. Egli lo riportò così in India, ma da qui scomparve subito dopo, in seguito alle devastazioni operate dai Musulmani. Grazie al grande maestro Indiano Naropa, che aveva ricevuto la trasmissione completa, la tradizione venne però preservata in Tibet, giungendo così fino a noi.
Al primo Re Suchandra si succedettero sei Dharmaraja (Re di Verità). Il suo ottavo successore, Manjushrikirti, fu il primo ad essere conosciuto come Re Kulika, dopodiché il Kalachakra nomina 24 sovrani fino alla nostra era, l’ultimo dei quali, dovrebbe essere Raudra Chakrin, o Rudrin Chakrin (Tibetano: Trakpo Chakkhorchen) che inizierà il suo Regno nel 2327. Egli è l’ultimo Re profetizzato nel Kalachakra.
Nel Kalachakra sono fornite dettagliate istruzioni per “costruire varie macchine” per proteggersi dagli invasori. E’ il livello interno di questo Tantra, che conduce nello studio delle energie psicofisiche, dell'anatomia energetica pranica del corpo umano (composta da chakra, nadi e bindu) e della medicina. Per rinforzare e regolarizzare il funzionamento delle correnti praniche, e per elevare la coscienza fino all’illuminazione, vengono trasmesse pratiche di visualizzazione e recitazione di mantra. La profezia afferma però che la totale distruzione della razza umana sarà infine sventata dal “Forte Custode della Ruota del Tempo”, Raudra Chakrin, il Re Kalika che si manifesterà all’umanità intera nel 2424, a capo di una potente armata a bordo di “cavalli volanti” e “barche che volano nell’aria”, per sconfiggere i degenerati governanti del mondo che lo avranno portato al declino e alla fine totale nella guerra e nell’avidità , e per stabilire una nuova Età dell’Oro per tutto il pianeta.
Eventi recenti, che sembrano corrispondere a tali predizioni, rafforzano la convinzione di chi ritiene reale l’esistenza del mistico regno . La disintegrazione del Buddismo in Tibet e la crescita del materialismo in tutto il mondo, unitamente alle guerre e al tumulto del 20° secolo, riportano con decisione alla profezia di Shambala. Arriveranno tempi ancora più oscuri. E fortunati saranno coloro che vedranno i Guerrieri di Shambala venire in loro soccorso per riportare la pace e la letizia sulla terra. Ma i cicli del tempo continueranno oltre l’alba di questa nuova età dell’oro. L’universo passerà nuovamente attraverso quattro ere, ritornando in un nuovo Kali Yuga. A quel punto gli insegnamenti dell’attuale Buddha scompariranno dal nostro mondo. Gli insegnamenti del Kalachakra giungeranno ai successivi dodici continenti del mondo ed i cicli si ripeteranno.
Il terzo livello del Kalachakra comporta l'insegnamento sulla vacuità dei fenomeni, della non realtà del sé e della Chiara Luce. Lo yogi trasforma il mondo in un Mandala e identifica se stesso con la divinità di Kalachakra, espressione della natura illuminata, abbandonando il modo ordinario di percepire se stesso ed il mondo.
Lo yogi porta a compimento nella realtà quanto ha prima generato con la potenza del pensiero e ottiene la realizzazione della Chiara Luce, la natura originaria della mente.
Il tempo non ha misura, né finalità ed è privo di esistenza.
Se volete, se sentite in voi l’incessante andare della vita, questa può essere la realtà concreta e il vero segreto di Shambala.
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venerdì 19 agosto 2016
TAGLIO DEL CORDONE OMBELICALE,UN RITUALE DA EVITARE.Squilibri energetici causati dal taglio del cordone ombelicale.
Clair, infermiera californiana, aveva il dono particolare di vedere l'aura* delle persone.
Proprio per via di questa sua capacità aveva potuto rendersi conto di come l'aura di chi non aveva subito il taglio del cordone fosse vibrante e integra. Iniziò quindi a porsi delle domande sull'effettiva necessità di recidere di routine il cordone ombelicale e, quando rimase incinta, ebbe la ferma convinzione che non lo avrebbe fatto per suo figlio: era il 1974.
Da allora la modalità di non recidere il cordone, che prende il nome da Clair Lotus, è stata sostenuta strenuamente dalla visione saggia di Jeannine Parvati Baker negli Stati Uniti e da Shivam Rachana in Australia.
Rachana è anche autrice dell’unico libro pubblicato su questa nascita:
Lotus Birth: il parto integrale- nati con …la placenta
E’ grazie a questo testo che il messaggio della nascita Lotus Birth ha potuto raggiungere i cuori di tante persone nel mondo.
Con questa pratica dolce, dal '74 a oggi, sono nati moltissimi bambini, sia in casa che in ospedale, in acqua e non, con parto naturale e anche con parto cesareo.
* L'aura è il campo energetico che circonda ogni essere vivente e che viene percepita da persone particolarmente sensibili.
Placenta nella foto possiamo notare anche la forma che ricorda l'albero della vita.
L'energia vitale
Fin qui abbiamo analizzato gli aspetti "materiali" della placenta e i vantaggi fisici che derivano dal lasciare il cordone intatto, questi vantaggi si manifestano nelle prime ore, cioè fino a quando vi è un passaggio di sangue e altre sostanze.
Ma allora perché aspettare addirittura finché il distacco avviene in modo naturale?
Molte discipline olistiche affermano che esiste un'energia vitale in ognuno di noi e che sia il calo di questa energia a determinare lo stato di malattia.
La placenta durante la gravidanza è il centro dell'energia del bambino e, dopo il parto, questa energia impiega qualche giorno a trasferirsi interamente al bambino.
Sembra quasi che sia il bambino stesso a sapere quando è il SUO momento per lasciare andare la SUA placenta.
Il bambino determina quando separarsi da quella parte di sé che lo ha accompagnato per nove mesi, supportandolo nella sua crescita, nutrendolo e proteggendolo.
D'ora in avanti saranno le braccia della mamma a confortarlo e rassicurarlo, almeno fino a quando (dopo altri nove mesi circa) non sarà lui stesso ad allontanarsi da lei gattonando, per poi ritornare e riallontanarsi ancora e ancora fino alla sua completa indipendenza.
Pensate se, quando comincia a muovere i primi passi, gli venisse subito a mancare la sua sicurezza e non ritrovasse più, voltandosi, lo sguardo dolce della mamma.
http://www.miobambino.it/articolo/lotus-birth-nascere-senza-fretta_816.html
Se il cordone resta intatto il bambino riceve una consistente quantità di sangue che altrimenti resterebbe nella placenta: si tratta di un terzo o addirittura del 50% del volume totale che ha prodotto nei nove mesi.
http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo_for_print.php?id=22620
Sequenza filmata del taglio del cordone ombelicale. Le immagini parlano da sole! :http://www.youtube.com/watch?v=3cGfvKv8Myo
Il taglio del cordone ombelicale
Sempre sull'argomento altri articoli interessanti,SCARICA QUESTO PDF:http://www.aipro.info/drive/File/89.pdf di seguito troverai anche l'articolo completo,alla voce IL NEONATO E LA PLACENTA NELLE ALTRE CULTURE.
Il seguente articolo è tratto da Scienza e Conoscenza 26.http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo_for_print.php?id=22620
Proseguendo
Alla fine degli anni ’70 è stato coniato il termine Lotus Birth per indicare un metodo di parto che prevede di non recidere il cordone ombelicale e nel lasciare il bambino collegato alla placenta dopo il secondamento, fino al distacco spontaneo alcuni giorni dopo la nascita. Abbiamo intervistato Susanna Swapana Hinnawi dell'associazione Lotus Birth Italia, per avere una panoramica di questa pratica di nascita dolce e delle prospettive che essa apre sia nel mondo scientifico che culturale e sociale.
S&C - Anche nel nostro paese si sta diffondendo lentamente ma con costanza una pratica di nascita naturale che prende il nome di “Lotus Birth” e che è stata descritta nell'unico libro in assoluto oggi esistente sul tema e che è a cura di Shivam Rachana, Lotus Birth: il parto integrale. Ci potresti riassumere di cosa si tratta e qual è l'origine del suo nome?
S.H. - Come hai ben detto nella tua introduzione, Lotus Birth è la modalità di nascita nella quale non si recide il cordone ombelicale. Questo significa che il neonato per alcuni giorni resta collegato alla propria placenta fino al momento del distacco naturale. In genere, di media, occorrono 3-4 giorni.
Il Lotus Birth parte da un semplice concetto, ovvero che la placenta sia un organo, una parte del bambino stesso. Se pensiamo che si è formata dalle stesse cellule che hanno formato il feto e che quindi ha lo stesso identico DNA del bambino, non possiamo non considerare che, per il neonato, la separazione da essa, e quindi da una parte di sé, sia una sorta di amputazione.
La modalità di questa nascita rispetta la funzione di questo organo, che, quando il bambino vede la luce, è ancora vitale e si esaurirà piano, piano nel corso dei giorni successivi.
Lasciare che il bambino riceva tutti i nutrienti e l’ossigeno del sangue che la placenta contiene, fino a trasfusione completa, non fa altro che rinforzare il suo sistema immunitario e, soprattutto, dà al bambino una buona garanzia di protezione cerebrale. La respirazione prosegue da due fonti, quella placentare e quella polmonare, fino alla completa stabilizzazione del sistema cardio-polmonare che alla nascita è ancora immaturo.
Osservare un bambino nel periodo del LB, conferma tangibilmente quanto questo processo sia fisiologico. Il distacco spontaneo del cordone ombelicale avviene nel giro di pochi giorni dopo la nascita e lascia un bellissimo bottoncino ombelicale, perfettamente chiuso.
Potrebbe sorgere il dubbio che la placenta, a distanza di giorni, sia a rischio batterico, un ipotetico veicolo di infezioni…in realtà, essa si prosciuga seccandosi e non ha mai generato alcun tipo di sintomatologia infettiva.
A dire il vero, è molto più rischiosa la recisione del funicolo ombelicale che lascia una ferita aperta e che richiede medicazioni.
La modalità di non recidere il cordone alla nascita sembra sia stata praticata anche dai primi pionieri americani che ha prodotto una generazione di persone forti, sane e molto longeve.
È stato solo alla fine degli anni ’70 che la pratica ha preso il nome dall’americana Clair Lotus Day che l’ha voluta per il proprio bambino.
Clair, in grado di vedere l’aura (campo energetico) delle persone, aveva visto i danni provocati dal taglio del cordone proprio nell’aura di chi lo aveva subito.
Ci sono molte culture che tradizionalmente ricorrono o sono ricorse nel passato a questo tipo di parto, ma esistono dati scientifici a ulteriore sostegno di questa pratica? Quali sono i benefici che se ne possono trarre?
Al momento non ci sono delle evidenze scientifiche che ne attestino la validità o i benefici a lungo termine, ossia nella crescita del bambino nato con il Lotus Birth. Del resto non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino la necessità di tagliare di routine il cordone ombelicale.
Ci sono invece tantissimi studi che dimostrano i danni derivati da un taglio immediato, pratica purtroppo ancora largamente diffusa negli ospedali.
Finora, da quello che sappiamo, il Lotus Birth si è sviluppato principalmente in Australia, grazie a Shivam Rachana e negli Stati Uniti e Canada per merito di Jeannine Parvati Baker, soprattutto in nascite avvenute a domicilio o in Centri di Nascita tenuti da ostetriche. In questi casi, quindi, non si può avviare nessuno studio che abbia una valenza scientifica.
È forse solo ora che la nostra associazione si sta occupando di introdurlo nelle strutture pubbliche perché non resti una possibilità fruibile solo da pochi fortunati. Attraverso il percorso delle istituzioni ospedaliere si apre quindi la possibilità per avviare, quando i numeri saranno un po’ maggiori, un vero e proprio studio scientifico.
Per il momento abbiamo le testimonianze delle mamme e delle ostetriche che sono già molto significative.
Il Lotus Birth richiede un certo impegno (forse più mentale che reale) nei giorni in cui la placenta è con il bambino, ma ricambia con una serie di vantaggi importanti.
Se il cordone resta intatto il bambino riceve una consistente quantità di sangue che altrimenti resterebbe nella placenta: si tratta di un terzo o addirittura del 50% del volume totale che ha prodotto nei nove mesi.
Questo non è sangue in più, ma sangue che la natura ha designato per il buon funzionamento organico del neonato: il sistema cardio-respiratorio richiede una buona dose di sangue per potersi attivare pienamente.
Quando il bambino riceve tutto il sangue previsto, accoglie una quantità di ferro che lo preserva dall’anemia per alcuni anni.
Riceve anche l’ossigeno, importantissima garanzia di protezione per il cervello.
La transizione della nascita che avviene in modo graduale e nel rispetto dei tempi fisiologici del bambino fornisce le basi ottimali per un positivo imprinting di nascita. In questo passaggio dolce è più facile stabilire le basi del futuro legame madre-padre-bambino e il buon successo nell’allattamento al seno.
La memoria di nascita resta per sempre nel subconscio e il dolce approccio di questo modo di nascere, assicura creature più serene e meno aggressive.
Nella transizione graduale del Lotus Birth il corpo energetico del bambino si completa e si rinforza con la presenza della placenta che continua ad inviare i suoi messaggi energetici al neonato. Abbiamo visto pulsazioni nella placenta anche al quinto giorno dopo la nascita.
C'è qualche controindicazione al Lotus Birth? Si può utilizzare anche nel caso di parto cesareo?
Risposta: Non abbiamo potuto notare delle controindicazioni specifiche per un LB se non in caso di vere e accertate patologie della placenta.
Ma questo è ovvio.
E direi che potrebbe essere controindicato anche quando viene vista da parte dei genitori solo come una “tecnica” finalizzata all’ottenimento di vantaggi, senza una vera e propria consapevolezza di ciò che significa la nascita a livello spirituale ed emozionale.
Quando il cesareo viene richiesto dalla donna, come a volte succede, per non avere la percezione del parto e svegliarsi con il bimbo già fatto…lo sconsiglierei vivamente!
Ma non per il fatto che non si possa fare dopo un cesareo, anzi. Il bambino che nasce da cesareo, o i bambini nati pretermine, sono quelli che ne beneficiano maggiormente per via delle maggiori difficoltà respiratorie che presentano.
Ci sono state in Italia due o tre nascite LB in seguito a cesareo.
Nel mondo della medicina si parla delle applicazioni dal punto di vista delle cellule staminali che è possibile isolare anche dal cordone ombelicale. Qual è la situazione concreta a riguardo del Lotus Birth? Quali le prospettive? Ci sono pericoli di un uso degenerativo di queste pratiche?
Innanzi tutto il Lotus Birth è in antitesi con la raccolta delle cellule staminali che prevede il prelievo del sangue cordonale.
È ovvia la riflessione: “Ma se il sangue del cordone è così prezioso, cosa comporta al neonato il venirne privato?”.
Cellule staminali o sangue del cordone sono eufemismi per dire sangue del neonato.
Il prelievo delle cellule staminali per la raccolta deve essere di 80/100 cc., l’equivalente di un terzo del sangue del neonato e deve avvenire entro i primi 10 secondi dalla nascita. Quindi è esattamente come tagliare il cordone entro 10 secondi invece che consentire la trasfusione al bambino.
Primum non nocére: il nostro dovere è quello di aiutare in ogni modo possibile il bambino che viene al mondo, facendo tutto il nostro meglio… e questo non vuol proprio dire richiedergli di essere un donatore e, tra l’altro, non consenziente!
Nel consenso informato che la madre firma viene detto “…sono stata inoltre rassicurata che la raccolta del sangue placentare, dal cordone non comporta alcun rischio per il bambino perché viene effettuata dopo la sua nascita”.
Ma è proprio così? Mi chiedo quale madre lascerebbe che qualcuno prelevasse il sangue dal braccio del bambino appena nato, perché è come fosse la stessa cosa...
Come esponente di Lotus Birth Italia ci puoi informare su quali sono gli scopi della vostra associazione?
Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare le persone sull’importanza del contatto prolungato bambino-placenta. Il Lotus Birth è solo un’ulteriore estensione di questo contatto.
Per arrivare a questa consapevolezza è necessario conoscere l’importanza dell’organo placenta, troppo spesso dimenticato, ignorato e comprendere quanto l’imprinting della nascita sia presente nella nostra vita.
Per questo siamo disponibili ad incontrare genitori, ostetriche e medici per diffondere questo messaggio al quale crediamo profondamente.
Da quando è uscito il libro di Shivam Rachana, che abbiamo fatto pubblicare nel 2004, sono nati diversi bambini con questo metodo, anche in ospedale.
Il nostro compito consiste anche nell’essere un “ponte di congiunzione” tra il mondo degli addetti ai lavori e i genitori che si rivolgono a noi per consigli, indirizzi, documenti da presentare, avere contatti con altre mamme che hanno fatto l’esperienza e via dicendo.
Ora, alcune istituzioni, su richiesta della coppia, si sono rese disponibili a facilitare questa pratica, inserendolo nel loro protocollo di nascita.
E comunque la risposta alla domanda iniziale, ossia qual è la motivazione di base, viene ben espressa dalle parole di Ibu Robin Lim, l’ostetrica di Bali che ha vinto il premio Langer per la pace: «Credo che l’inizio della vita dolce e sano sia il vero fondamento di una vita felice. La pace nel mondo può venir costruita a partire da oggi, un bambino alla volta».
Come si fa nel concreto a scegliere il Lotus Birth? Quali sono le difficoltà che solitamente si incontrano e come si superano?
Spesso, il LB non viene nemmeno scelto… credo sia qualcosa di già presente in molte persone alle quali appare da subito, come la cosa più naturale del mondo.
È solo una questione di “riuscire ad andare oltre le abitudini e i condizionamenti”. E questo per quanto riguarda i genitori, le ostetriche o i medici.
Questo è quanto cercavo di spiegare prima dicendo che il suo senso non è quello di considerarlo alla stregua di una “tecnica”.
In genere, quando la scelta è motivata da un impulso di consenso e determinazione interiore, le difficoltà oggettive vengono superate: i condizionamenti della famiglia, le paure di alcuni operatori, gli ostacoli burocratici o i falsi impedimenti giuridici.
Anche l’ostacolo di avere il proprio bimbo ancora collegato alla placenta per qualche giorno, non è allora un vero e proprio ostacolo.
C’è ancora molto da fare per poter rendere la nascita, in tutti i suoi aspetti, più amica del bambino e della mamma. Ma ogni mamma che si interroga trova una risposta importante dentro di sé.
Queste risposte sono quelle che creano i cambiamenti.
E il Lotus Birth è un profondo e potente cambiamento.
Chi è chi
Susanna Swapana Hinnawi
E’ insegnante di Breathwork e Counseling ICC (Inner Child Codependency) da quindici anni e, dal 2002, si dedica con particolare dedizione alla consapevolezza della nascita, promuovendone l’aspetto educativo e informativo. È referente per l’Italia della nascita Lotus Birth - www.lotusbirth.it
Nascita con la Placenta - LOTUS BIRTH: Cosa ne pensa il dottor MICHEL ODENT?
IL NEONATO E LA PLACENTA NELLE ALTRE CULTURE
A cura di Lotus Birth-Italia, www.lotusbirth.it
Gli studi moderni attestano infatti che i neonati umani vengono al mondo preparati a percepire
eventi dell’ambiente circostante, a seguire movimenti con carattere di intenzionalità, a mantenere
rapporti emotivi e motivati con persone e oggetti.”
Il taglio immediato è una procedura invasiva che deve essere giustificata.
Nel parto fisiologico non è giustificata."
OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità
La placenta è un'organo stupefacente che si forma durante le prime dieci settimane e si completa entro il terzo mese di gravidanza. E' lo stesso materiale genetico che,suddividendosi dopo la fecondazione, da una parte diventa bambino e dall'altro placenta.
Quindi bambino e placenta sono formati dalle stesse cellule, hanno lo stesso DNA e,
pertanto, condividono un'unica risonanza.
Nell' utero, la placenta svolge le funzioni di polmoni, reni, fegato, apparato digerente, ghiandola endocrina e pelle. Il sangue affluisce a questi organi in forma minima fino a quando il bambino compie il primo respiro: sino ad allora, placenta e bambino sono una cosa sola.
E' grazie alla placenta che il bambino nell' utero si sviluppa e cresce.
Che riceve gli ormoni di cui necessita.
Che respira.
Che le due circolazioni del sangue, quella materna e quella fetale, si mantengono separate.
E' sempre grazie alla placenta che il bambino sviluppa il primo contatto tattile e la prima relazione empatica.
Perché si taglia il cordone ombelicale?
Per quanto si possa cercare, non si trovano studi scientifici che ne dimostrino la necessità o il beneficio. In un lontano passato sembra che la recisione del cordone venisse praticata solo in circostanze disperate. Poi, come spesso accade nelle procedure mediche, ciò che nasce per la patologia, si estende anche alla fisiologia, diventando una prassi consolidata. In sintesi, il cordone viene tagliato di routine per praticità e per velocizzare i tempi.
Separato dalla sua placenta, il bambino diventa più facilmente "maneggevole", può essere spostato subito in un'altra stanza o su un tavolo, per essere misurato,
esaminato, controllato.
A questo punto c'è da chiedersi:"Ma se la Natura, nella sua perfezione, ha previsto che il bambino nasca collegato alla sua placenta, perché mai deve venir separato forzatamente per mano dell'uomo? "
Il cordone prima o poi cadrà e si separerà dell'ombelico, (proprio come avviene con il moncone, ma in modo più veloce) senza bisogno di forbici e pinze, in un processo del tutto naturale che preserva l'integrità e non fa uso della violenza di un taglio. Il taglio del cordone è una vera e propria violazione fisica, emozionale e spirituale, dolorosa per il bambino.
Inoltre, l'allontanamento forzato e innaturale dalla mamma, infrange per sempre l'opportunità che è propria di questi primi minuti di vita: il rilascio dell'ormone dell'amore, l'ossitocina, che è la base fondamentale del rapporto di relazione e dell'attaccamento madre-figlio. Questo rilascio ormonale avviene solo se mamma e neonato sono vicini, si guardano negli occhi e mantengono il contatto pelle a pelle.
E la riduzione di movimento che ha il bambino quando è ancora attaccato alla sua placenta, non è forse previsto dalla natura, proprio perché stia con la madre?
Quando, con la recisione del cordone, si interviene nel momento critico, prima che il bambino abbia ricevuto tutto il sangue placentare ricco di ossigeno, il nuovo organismo è sottoposto ad un forte stress per riprodurre il sangue che gli è stato negato, sangue necessario per l'attivazione del sistema polmonare ancora immaturo.
Nel mondo animale Tra i mammiferi del mondo animale, gli scimpanzè, considerati gli animali più
evoluti, dotati di uno spiccato spirito di collaborazione e monogami, non recidono il cordone ai loro piccoli. La madre porta tra le braccia il cucciolo e la placenta,muovendosi piano fino a quando il cordone si stacca spontaneamente e la placenta,cadendo al suolo, diventa nutrimento per il terreno della foresta.
E' interessante notare che gli scimpanzè adulti hanno un senso della famiglia molto sviluppato… ci sarebbe di che riflettere!
La maggior parte degli altri mammiferi poi, mangia la propria placenta e passa ai cuccioli, attraverso l'allattamento, il suo contenuto energetico.
Attraverso alcuni racconti sappiamo che i primi pionieri americani non tagliavano il cordone ombelicale, come misura di protezione del neonato, contro i rischi di infezione da ferita aperta. Questa gente sembra abbia raggiunto un'età ragguardevole,in condizioni di salute molto buone.
in attesa del secondamento,fase in cui nasce la placenta
LA NASCITA SI CONCLUDE CON LA NASCITA DELLA PLACENTA
LA SACRALITA' della PLACENTA
Nel Vecchio Testamento nel libro del Profeta Ezechiele, c'è la menzione a non tagliare il cordone ombelicale: "alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato l'ombelico e non fosti lavata con l'acqua..."
In un altro libro del Vecchio Testamento, la placenta viene definita "l'anima esteriore".
E' stata descritta come "nonna interiore", "il dolce della mamma","la casa del
bambino", "il gemello interiore".
Ci si potrebbe chiedere se la definizione "anima gemella", che ognuno di noi ricerca nel corso della vita, non sia proprio riferibile ad una delle definizioni date alla placenta.
Sono proprio le culture più arcaiche che ci invitano a ricontattare il pianeta Terra.
Culture nelle quali i miti e le tradizioni legate alla placenta sono ancora molto vivi.
Placenta e cordone ombelicale sono considerati organi sacri e vengono usati per celebrare dei rituali che associano la nascita alla vita futura del bambino. La placenta rappresenta la relazione che quel bambino avrà con la famiglia, la tribù e la sua terra.
Placenta e bambino, nell' utero, hanno avuto una relazione di simbiosi per nove lunghi mesi.
Il modo in cui viene trattata la placenta, dopo la sua nascita è altrettanto importante del modo in cui viene trattato il bambino.
Le levatrici di un tempo usavano il potere ormonale e nutrizionale della placenta come ricostituente per la madre che aveva avuto un parto difficile oppure per prevenire emorragie e depressione post- partum.
Rituali nelle altre culture: il Continente Africano.
Nell'antico Egitto, il faraone guidava le processioni preceduto dalla sua placenta,fissata in cima a una lunga asta da cui pendeva il cordone ombelicale.
I Tanda del Madagascar, quando una donna partorisce, osservano un silenzio perfetto.
Soltanto quando anche la placenta è nata, battono le mani gridando "vita! vita!"- che vuol dire "finito".
In Kenia, la tribù nomade dei Gabbra seppellisce la placenta del neonato maschio nel recinto dei cammelli e quella della femmina sottoterra per far si che il futuro di entrambi abbia una connessione con queste collocazioni. Nel linguaggio di questo popolo, il termine placenta e ostetrica è "aku". E' la stessa parola per entrambi, perchè entrambi aiutano a portare al mondo il bambino.
Si dice che la popolazione Ibo della Nigeria e del Ghana, tratti la placenta come il gemello morto del bambino, dedicandole un vero e proprio rito funebre.
in una tomba egizia l’immagine in cui la placenta veniva celebrata.
inizia a mettere i dentini.
Alle Hawaii, la placenta viene sotterrata sotto un albero che diventa poi l'albero del bambino.
I Kwakiutl della Columbia Britannica seppelliscono la placenta della figlia femmina al livello dell'alta marea, per fare in modo che diventi una brava raccoglitrice di molluschi. Quella del figlio maschio viene data in pasto ai corvi, nella credenza che il bambino, crescendo, acquisisca una visione profetica.
Per gli indiani Navajo seppellire la placenta entro i quattro angoli sacri della riserva,assicura il collegamento del bambino con la propria terra e fa in modo che egli possa sempre tornare a casa.
In Nicaragua si seppellisce la placenta tra le radici di un grande albero perché questi possa dare dei frutti e porti bene alla terra e alla famiglia: questo rituale viene eseguito di notte, dal padre del neonato, insieme alla partera (levatrice), che solleva il bambino verso la luna, in segno di ringraziamento.
In Costa Rica la si avvolge nella carta e la si seppellisce in una buca che viene cosparsa di cenere. Questo rituale serve a proteggere la madre da infezioni e crampi.
Gli indiani Mixtechi del Messico dicono: " I bambini arrivano come la pioggia."
Senza pioggia, il raccolto morirebbe così come senza bambini, la vita della comunità non potrebbe continuare. La fertilità della terra viene collegata alla fertilità della donna.
Gli indigeni Aymara e Quecha della Bolivia credono che la placenta abbia un suo proprio spirito. Deve essere lavata e seppellita dal padre del bambino in un posto segreto. Credono che se questo rituale non viene eseguito, la madre o il bambino potrebbero ammalarsi seriamente e perfino morire.
cerimonia di sepoltura della placenta
Nel continente europeo.
In Umbria, si mette la placenta a seccare sopra un albero di fico per aiutare la montata lattea; per lo stesso scopo, in Polesine, il padre la sotterra nell'aia della casa.
In Veneto, se il bambino non mangia, il padre seppellisce la placenta in una buca profonda.
questa rosa è cresciuta dove è stata sotterrata una placenta
In Turchia, dove è considerata l'amico del bambino, viene avvolta in un panno pulito e sotterrata. Il cordone, invece, viene interrato nel cortile di una moschea per far crescere la devozione in quel figlio. Similmente, se i genitori desiderano che cresca ben educato, gettano il cordone al di là del muro di una scuola.
Molti simboli di comando e di rango derivano dalla nascita.
Il simbolo della medicina, il bastone caduceo di Ippocrate, sui cui si avvolgono due serpenti rappresenta l'immagine dei tre vasi ombelicali.
Nel Continente Asiatico
In Cina, dove la medicina tradizionale ha da sempre valorizzato le doti terapeutiche della placenta e dei suoi preparati, c'è chi la sotterra piantandovi sopra un pino, un sempreverde, come augurio di lunga vita per il piccolo. La conformazione di questo albero, diritto e slanciato, contiene l'augurio di saggezza, rettitudine e forza d'animo.
In Nepal la placenta viene chiamata "bucha-co-satthi" che vuol dire "amico del bambino".
Il popolo della Malesia la considera il fratello maggiore del bambino. Quando il neonato sorride, dicono che stia giocando con il fratello- placenta.
In Cambogia, dove i guaritori tradizionali chiamano la placenta "la sfera in cui l'anima ha origine", deve essere seppellita nel luogo giusto per proteggere il bambino.
Sopra viene piantata una pianta grassa spinosa, per evitare le interferenze dei cani e degli spiriti maligni. I bambini sono considerati al sicuro, fintanto che non si allontanano troppo dal luogo in cui è sepolta la placenta.
Le madri filippine la seppelliscono insieme ai libri, nella speranza che il bambinocresca colto e intelligente.
Per gli Hmong del Laos, nascere con la camicia vuol dire che il bambino, nella vita
precedente, è stato un monarca dal mantello regale.
L'amnio (la camicia), è un segno di prosperità per questa vita. Viene fatto essicare e dato a quel bambino, quando sarà diventato grande.
Per questa popolazione, la parola placenta viene tradotta allo stesso modo di "casacca", dal momento che viene considerata il primo e miglior vestito del bambino.
Essi seppelliscono la placenta all'aperto, nella convinzione che dopo la morte, l'anima possa ripercorrere il viaggio intrapreso nella vita, fino a raggiungere il luogo di sepoltura della propria "casacca-placenta".
In Indonesia l'ostetrica Ibu Robin Lim racconta:"A Bali si aspetta sempre a tagliare il cordone fino a quando l'Ari-Ari (la placenta) è nata. La tradizione è di non uccidere mai la placenta, sorellina o fratellino del bambino, prima che muoia di morte naturale.
L'Ari-Ari muore poco dopo la nascita, ma continua a vivere nello spirito del bambino come angelo custode, per tutta la sua vita. Dopo la morte, l'Ari-Ari va in paradiso e da qui verifica se quell'essere umano, farà o meno il suo dovere nella vita.
Un bambino di Bali saluta la sua placenta quando si sveglia al mattino, di notte la prega perché lo protegga dalle tenebre, e ad ogni luna nuova o piena, così come in ogni giorno considerato sacro, mette delle offerte sul luogo dove è stata sepolta."
Tomba in cui, nel 1445, venivano sotterrate le placente della famiglia reale coreana
Nel Continente Oceanico
Gli Aborigeni usano il cordone secco per fare una collana che facilita la crescita del bambino ed elimina i suoi malesseri.
A volte, viene macinato e utilizzato come rimedio per la dentizione o per la guarigione dell'ombelico,perché chiude l'ingresso agli spiriti maligni.
Questi popoli credono che la sede dell'anima si trovi all'interno della placenta e che questa sia il
canale attraverso cui l'anima continua il suo viaggio.
I Maori della Nuova Zelanda, per tradizione, seppelliscono la placenta nel suolo nativo. Nella loro lingua, la parola placenta e la parola terra, si equivalgono:"whenua".
Il whenua (la terra) nutre la gente, così come fa il whenua (la placenta) della madre.
Seppelliscono la placenta in un luogo particolare del marae ancestrale, con una
cerimonia. Là dove è seppellita la placenta, c'è il punto di collegamento con la terra
da cui sono nati e a cui ritorneranno.
urna in argilla per la sepoltura della placenta
Fonte:http://www.lotusbirth.it
Posto qui sotto altri video dove l'argomento e' trattato molto approfonditamente da Jeanice Barcelo intervistata dallo straordinario team di Read Ice Radio
Red Ice Radio - Jeanice Barcelo - Hour 1 - Hospital Birth Trauma & Baby Mutilation
Diamo per scontato questo fenomeno la "respirazione" senza mai porci la nostra attenzione più di tanto.
Questa è quella che chiamiamo la "RESPIRAZIONE NORMALE"
Ebbene questa nostra distrazione è abbastanza pericolosa e deleteria.
La maggior parte delle persone respira lo stretto necessario per irmanere viva per "Sopravvivere", e quando sopravviene qualcosa, un dolore, una arrabbiatura, un imprevisto di qualche genere a volte si respira ancora di meno o si trattiene il respiro per non sentire, quello che si sta smuovendo
Legato al respiro c'è tutto un mondo sommerso e sconosciuto che la maggior parte di noi non immagina, finchè non sperimenta sulla propria pelle le conseguenze che possono produrre alcuni modi di respirare, sia in senso positivo che in senso negativo del termine.
Passiamo il 90-95 % del nostro tempo inconsapevoli del Respiro
http://www.scuoladirespiro.com/Respirazione.htm
Fine.
Fonte tratta dal sito .
Pubblicato da cristian perdisa a 11:30:00 0 commenti Link a questo post
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